Bagaglio.
- Prospettive Magazine
- 26 nov 2019
- Tempo di lettura: 3 min
Mi impressiona il fatto che, se ci si astraesse per qualche momento dalle faccende personali, mentre si cammina per strada, ci si accorgerebbe facilmente di quanto ogni essere umano sia un contenitore infinito di esperienze di vita.
Ogni uomo, donna o bambino di cui si incrocia lo sguardo o il cammino porta cela in sé le proprie brutture, i propri momenti tristi e felici e i propri doni, come una valigia essi ci accompagnano nella vita di tutti i giorni e a volte è facile cogliere, anche solo con una rapida occhiata, chi sta subendo il peso del proprio bagaglio.
Ciò che ancor più mi impressiona è come, a volte, certe storie vengano ad incrociarsi ed amalgamarsi in modi bizzarri e completamente inattribuibili ad ogni forma di congettura umana, frutto della mente brillante di qualche sceneggiatore. Ipotizzare cosa vi sia dietro a questi incroci è una delle migliori fantasie su cui far galoppare la mente: immaginare chi tiri i fili di questo destino, caos, disordine è una delle domande capaci di ritornare ricorsivamente durante periodi differenti della propria vita. Perché è così, a volte, senza accorgersene, ci si ritrova ad essere seduti allo stesso tavolo di una persona che sta per diventare parte attiva di quel bagaglio di momenti che ognuno possiede, sta per essere battuto il ciak di una di quelle scene che verranno raccontate una, cento, mille volte negli anni a seguire.
Non si può sapere quando un attimo, una parola o un gesto stiano per trasformarsi in un punto di snodo della propria vita, è possibile rendersene conto solo a fatti accaduti, voltandosi indietro per analizzare un pezzo del proprio passato.
È capitato che il suono del citofono sostituisse il ciak come start iniziale per un quadretto frutto di incroci casuali, dal quel momento in avanti si sono susseguiti una serie di eventi completamente fuori da ogni controllo personale, ma frutto solo ed esclusivamente delle mescolanze di diversi bagagli. Il salotto si è riempito di culture e storie, di infanzie trascorse in stati diversi e di voglia di raccontare i punti salienti delle proprie tradizioni e città.
Nel modo più naturale possibile è stato possibile scoprire quanto il clima in Kazakistan e in Libano sia differente da quello Italiano; la proprietà di linguaggio di un ragazzo scozzese che parla e comprende lingue differenti; come in Kazakistan non esista una fisionomia preponderante, a causa delle invasioni di numerosi popoli nel passato. Il confronto tra culture è un fenomeno veramente interessante, ci si ritrova a stupirsi per usanze e abitudini che diamo per scontate ma che ad altri paiono tutto fuorché logiche; inoltre un melting pot di culture così diverse ha portato a conversazioni interessanti e intrise di significato: lontane da una semplice chiacchiera, ma chiaro segno di ambiti differenti che provano a scoprire quali siano i loro aspetti combacianti.
Non è necessario subire un assalto al proprio salotto per accorgersi quanto ognuno di noi porti con se una storia differente, della moltitudine di storie che esistono di cui noi ignoriamo l'esistenza. Teniamo fortemente conto di incidenti, coincidenze che ci hanno toccato in prima persona, ma con uno sforzo è possibile concentrarsi su ogni persona che vediamo dalla finestra, su un pullman o ovunque, ed attribuirgli la stessa quantità di avvenimenti. Possiamo perderci dietro ad un pensiero che cresce esponenzialmente nella nostra testa, si espande fino a invadere anche gli angoli più remoti della nostra mente, diventa insopportabile e poi crolla su se stesso perchè troppo grande da seguire e sostenere. Anche se ormai collassato quella riflessione imbastita lascia delle traccie su di noi, per qualche secondo ci si rende conto dell'infinita “piccolezza” della nostra storia, di quanto essa sia solo una piccola parte del grande mare di vite che ci circonda, purtroppo poi quella punta di egoismo che caratterizza quasi tutti ritorna prepotente e ci riporta ad essere il centro dei nostri pensieri, in una quieta indifferenza confortante.
Sarebbe bello ogni tanto passare qualche momento fuori da questo posto sicuro, ampliare le proprie vedute e decentrasi, vedere cosa capita e trarne le dovute considerazioni.
Sarebbe bello lasciarsi perdere e aprire il proprio bagaglio ad altri e lasciare che altri facciano lo stesso con noi, in modo del tutto spontaneo e gratuito.

Viola Talini
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