PERICOLO DISINTERMEDIAZIONE
- Prospettive Magazine
- 7 feb 2020
- Tempo di lettura: 2 min
Con disintermediazione si intende la mancanza di uno o più intermediari all’interno di un processo critico o conoscitivo. Questo fenomeno, caratteristico della società contemporanea, fa si che chiunque possa dare un giudizio ed influenzare il sistema nonostante la mancanza o la totale assenza di competenze.
L’eccesso di canali che consentono l’espressione, diritto e dovere inalienabile, ha reso sempre più sfumata e meno evidente la differenza tra opinione ed etichetta, dando vita a credenze ed ideologie condivise sulla base dell’ignoranza e della manipolazione. Evidenti sono gli esempi del populismo politico, di movimenti come il No-vax o il Terrapiattismo, ma essa sembra essere meno determinante nel momento in cui riguarda la sfera dell’arte.
Questo senza dubbio è dovuto al grado soggettivo di tale tipo di esperienza, alla differenza di godimento e di piacere suscitato dalle diverse forme in ogni individuo, ma è importante prendere coscienza sul fatto che parlando di arte non ci si riferisce solamente alla musica ascoltata alla radio o nelle cuffie, al film visto al cinema, alla mostra o al palazzo visitato in vacanza. Oggi quello artistico è uno dei settori economici più attivi e
influenti a livello mondiale, oltre ad essere un fondamentale strumento educativo e di coesione sociale. Una cultura disintermediata è quindi molto pericolosa.
E’ evidente che nel nostro tempo, più che nelle epoche passate, è difficile definire cos’è arte e cosa no in quanto ogni canone è stato condannato. Negando se stessa e la diretta connessione con l’idea tradizionale di bello, l’arte va definendosi come orizzonte critico nei confronti della realtà consumistica attuale.
A questo si contrappone l’industria culturale, che sfrutta invece tale condizione utilizzando la sempre maggiore necessità di intrattenimento a scopi economici, servendo un’arte commerciale insieme all’illusione che chiunque possa essere artista, chiunque possa essere critico, senza necessariamente avere un talento o delle conoscenze adatte a comprendere un panorama tanto complesso.
“Esiste un solo bene, la conoscenza, ed un solo male, l'ignoranza.” Così sostenne Socrate nel IV secolo a.C.
Nel 2020 questo pensiero è più attuale che mai, ed investe con violenza ogni ambito, anche e soprattutto la nostra cultura. Vedere, leggere, conoscere ed ascoltare sono armi fondamentali a nostra disposizione, solo sfruttandole sarà possibile cogliere la potenza e la bellezza che nulla come l’arte ha il dovere di comunicare.

Anna Ballatore
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