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Piccoli gesti per grandi cambiamenti, piccole riflessioni per grandi sogni.


La presa di coscienza riguardo alla gravità dei cambiamenti climatici è veramente arrivata? In tutto mondo si sta attivando un processo di mobilitazione e il 15 marzo 2019 è stata una data molto importante sotto questo punto di vista. Studenti di tutte le età, insegnanti di ogni grado, famiglie, adulti e anziani si sono riuniti in 98 paesi e in ben 1.325¹ piazze del mondo (una cifra che ancora può e deve crescere) per manifestare contro la drastica situazione a cui stiamo sottomettendo la nostra meravigliosa Terra. Questo sciopero mondiale ha preso il nome di First Global Climate Strike e ha coinvolto una “marea ecosostenibile” di persone che chiedeva impegni concreti contro i cambiamenti climatici e il rispetto per gli accordi di Parigi. A seguire, il 24 maggio 2019, si è sostenuta la seconda manifestazione e poche settimane fa, il 27 settembre 2019, si è tenuto il 3° sciopero mondiale per il clima. La serietà del problema in questione è stata fatta presente da diversi studi scientifici, tra i quali uno dei più recenti, pubblicato sulla rivista Nature dal climatologo statunitense Benjamin Santer, ricercatore presso il Lawrence Livermore National Laboratory, chiarisce l’origine antropica dei cambiamenti climatici con una certezza del 99%. Una percentuale abbastanza convincente, non pensate? Stiamo parlando di un innalzamento del mare di 7 cm negli ultimi 25 anni a causa dello scioglimento dei ghiacciai; di vere e proprie isole di plastica negli oceani (la più grande viene chiamata Pacific Trash Vortex e ricopre una superficie stimata tra 1,6 milioni km², 5 volte la superficie italiana)² e di un inquinamento dell’aria che, nel 2012, è stato stimato come causa di 6,3 milioni di morti (11,6% delle morti globali)³.

La questione ci riguarda più di quanto crediamo e ormai anche i calcoli sono evidenti: è davvero arrivato il momento di reagire! La difficoltà di trovare una risposta immediata all’incubo che stiamo vivendo deriva dal fatto che inquiniamo in ogni azione che facciamo. Ci alziamo la mattina e ci laviamo i denti con uno spazzolino di plastica, facciamo colazione con prodotti confezionati dall'industria, in gran parte dei casi, senza prestare l’adeguata attenzione al rispetto ambientale, ci vestiamo con indumenti probabilmente costituiti da tessuti sintetici e con chissà quanto sfruttamento alle spalle, tutto questo senza nemmeno aver messo un piede fuori di casa; poi usciamo e magari prendiamo la macchina, a questo punto vogliamo parcheggiare vicino alla nostra destinazione e prima di deciderci facciamo anche tre giri dell’isolato. Così entriamo a lavoro o a scuola e l’unico pensiero è quello di un caffè: allora ci dirigiamo alla macchinetta e ci prendiamo il nostro atteso espresso nel bicchierino di plastica... Mi fermo qui perché penso che sia chiaro il discorso e se andassi avanti con l'elenco, scriverei righe e righe, parlando semplicemente della più quotidiana delle routine. È assurdo: la quantità di spazzatura che produce una sola persona è davvero rilevante e basta pensarci soltanto un attimo per rendersene conto.

Se si analizza più a fondo la questione però si comprende che ciò che non funziona sta alla base della società. Nella maggior parte dei casi mancano, o non vengono rispettate, politiche volte a salvaguardare l’ambiente: tutele che limitino le emissioni sia da parte delle industrie che dei trasporti, divieti di edificazione in terreni inadatti, adeguate informazioni sull’importanza della raccolta differenziata, efficienti strutture di smaltimento dei rifiuti ecc… Oggigiorno la reale necessità è che gli Stati assumano delle linee guida chiare che puntino al rispetto dell’ambiente. La svolta ecologica deve riguardare ogni aspetto della società e deve esserci un impegno comune per far sì che la situazione cambi.

Quello che nessuno si sarebbe aspettato è che ad aver avviato un percorso di sensibilizzazione su scala mondiale sia stata una ragazzina di soli 15 anni: Greta Thunberg. La giovane, dal 20 agosto

fino al 9 settembre 2018, data delle elezioni legislative svedesi, decise di non frequentare le lezioni scolastiche per protestare chiedendo, davanti al Parlamento, di rispettare l’accordo di Parigi. La tenacia di Greta è così forte che l'ha portata a decidere di manifestare ogni venerdì davanti al Parlamento, questo gesto così eclatante è sfociato in un vero e proprio movimento, a questo punto globale: il cosiddetto “FridaysForFuture”. Dopo quel giorno, continuano ad essere tantissime le città che aderiscono all’iniziativa. Nonostante tutto, sono state molte le critiche che ha dovuto subire l’adolescente, particolarmente accese dopo l’intervento al Summit dell’ONU. Lo afferma lei stessa durante un TedX Talk a Stoccolma e le sue parole mi hanno davvero stupita. “Alcune persone hanno detto che avrei dovuto essere a scuola. Altre che avrei dovuto studiare per diventare una scienziata del clima e poter “risolvere” la crisi. Ma i termini della crisi sono ben noti. Tutto quello che dobbiamo fare è svegliarci e cambiare.” La verità è che in queste poche frasi la giovane è riuscita a cogliere perfettamente il nocciolo della questione.

Al giorno d'oggi abbiamo a disponibilità una quantità di tecnologie tale da permetterci di fare tutto ciò che vogliamo con il minimo sforzo ma analizzare la questione in queste righe sarebbe troppo complicato. Tuttavia, ho voluto iniziare con questo articolo proprio perché penso che quello che ci serve sia un'energia forte e sentita che ci permetta di cambiare il dramma che stiamo vivendo. Lo scopo di questa rubrica sarà di presentare e far conoscere la varietà di tecnologie, di iniziative, di accorgimenti di cui disponiamo, per incuriosirci e magari iniziare a utilizzarli nella vita di tutti i giorni.

Andando a guardare nella nostra piccola realtà le risposte ottenute dall’onda ecologica sono molto positive. A Torino venerdì 15 marzo 2019 si sono trovate più di 30.000 persone guidate dalla voce di Greta. Nella nostra bellissima cittadina anche la freschezza green si è fatta sentire da circa 2.000 cuori attenti e coinvolti nella stessa causa.

Ciò che trovo ancora più emozionante è il fatto che questa presa di coscienza non si è limitata ad una semplice manifestazione ma continui, anche altrove. Infatti, sono moltissime le iniziative che vertono all’obiettivo di ripulire zone degradate a causa dei rifiuti, per esempio.

Dobbiamo aguzzare le antenne e motivarci: per riuscire a migliorare realmente la situazione ognuno di noi deve agire, partendo dalla sua semplice realtà, che conta davvero tanto, fino a raggiungere obiettivi maggiori. Piccoli gesti per grandi cambiamenti.

Sofia Rosso Foto di Nicolas Salsotto

¹http://www.ansa.it/canale_ambiente/notizie/clima/2019/03/09/il-15-marzo-sciopero-globale-per-climastudenti-in-piazza_6cafbfa3-5ea8-47d5-b205-5d9dd6d13c30.html ²http://www.nationalgeographic.it/ambiente/2018/04/04/news/isola_di_plastica_del_pacifico_pulirla_non_ris olvera_il_problema-3928421/ ³https://www.who.int/news-room/detail/27-09-2016-who-releases-country-estimates-on-air-pollutionexposure-and-health-impact

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