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Il Transumanesimo: la filosofia che guarda al futuro

Nata nella seconda metà del XX secolo, quando l'umanità iniziava a conoscere i vantaggi derivati dall'utilizzo del computer, dell'Intelligenza Artificiale e della robotica, la filosofia del transumanesimo si pone l'obbiettivo di creare un nuovo tipo di uomo, andando oltre l'umanità, rendendolo “più che uomo”, esaltando la scienza e la ragione in un'ottica antropocentrica, oggettiva e atea. Questa filosofia trae la sua origine da alcune correnti del passato, in particolar modo dall'Umanesimo, dall'Illuminismo e dal Positivismo e da queste riprende l'idea della conoscenza e del progresso utilizzati per migliorare l'individuo e la società civile, questo fa sì che i transumanisti si interessino ai vari ambiti della scienza, filosofia, economia e della storia naturale e sociale dell'uomo.

Come detto in precedenza la la dottrina sostiene l'idea della creazione di un uomo nuovo, che superi se stesso e passi ad una nuova fase dell'evoluzione detta postumanesimo, nella quale tutti gli aspetti negativi e indesiderati della condizione umana, come vecchiaia, malattia e difetti genetici, sono superati. Presupposto fondamentale per la creazione di questa nuova umanità è l'utilizzo delle scoperte scientifiche e delle nuove tecnologie, con lo scopo di migliorare le capacità fisiche e cognitive, “strappando” alla natura il controllo dell'evoluzione, fondata sulla selezione naturale e quindi casuale e imprevedibile, ottenendo la possibilità di direzionarla a proprio piacimento. Difatti i pensatori transumanisti si mostrano favorevoli alle nuove tecnologie emergenti, alcune in parte già possibili oggi, come l'ingegneria genetica, la nanotecnologia o l'utilizzo di protesi meccaniche, altre invece sono ancora fantascienza come la tecnologia crionica applicata agli esseri viventi o il trasferimento della mente umana all'interno di un computer. Tuttavia molti sostenitori di questa dottrina sono convinti che entro i prossimi cinquant'anni queste tecnologie saranno tranquillamente disponibili e permetteranno la nascita dell'epoca postumana.

Un altro ramo del transumanesimo si occupa di studiare gli effetti, i benefici e i problemi etici e politici di una possibile applicazione concreta di questa filosofia. Numerose infatti sono le polemiche sollevate contro questa linea di pensiero, provenienti dagli ambienti più disparati, dagli ambientalisti ai cattolici. Una delle argomentazioni contrarie al transumanesimo, e anche la più condivisa, è quella che sostiene la necessità di migliorare il comportamento etico, piuttosto che lo sviluppo tecnologico, che rischierebbe di far perdere di vista i valori morali della società. Altra critica deriva dalla paura di un possibile ritorno alle vecchie teorie eugenetiche, con rischio di una divisione in uomini superiori e inferiori che distruggerebbe i principi della democrazia liberale. Singolare è la posizione di Bill Joy, informatico statunitense, il quale ha sostenuto che la razza umana andrebbe in contro all'estinzione a causa delle eccessive trasformazioni provocate dalle modifiche all'uomo che il transumanesimo vorrebbe applicare.

Questa filosofia, come ogni altra linea di pensiero, ha avuto un grande impatto sull'immaginazione collettiva, influenzando la cultura fantascientifica del '900 e ispirando

grandi autori come Asimov, attualmente influenza anche la cultura videoludica dagli anni 2000, infatti sono numerosi i videogiochi con questa tematica nella trama. La mentalità transumanista può offrire grandi prospettive all'uomo, contribuire in modo significativo allo sviluppo tecnologico e all'evoluzione umana, infatti in po' di “fede” nella scienza e nelle sue capacità sarebbe d'aiuto in questo secolo caratterizzato da un profondo dissenso verso di essa da parte di una larga fetta della popolazione, tra terrapiattisti e antivaccinisti, ma solamente se utilizzata con coscienza, tuttavia l'uomo è estremamente imprevedibile e ciò che farà nel futuro non lo possiamo ancora sapere, non ci resta che aspettare.


Mattia Serdino


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