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RABBIA GIOVANE

  • Immagine del redattore: Prospettive Magazine
    Prospettive Magazine
  • 28 set 2019
  • Tempo di lettura: 2 min

Voci veloci arrivano appena apriamo le nostre porte e ci tuffiamo nel mare di gente che ci sospinge di qua e di là, facciamo la danza del ventre in un flusso migratorio di solitudine: nemmeno guardiamo in volto chi ci sta affianco.

Le nostre prospettive sono sfocate, tranne quando ci facciamo le foto, controlliamo bene che l'obbiettivo ci prenda dalla giusta angolatura, forse ci preoccupiamo troppo solo di noi stessi e meno dei nostri compagni danzatori.

E va bene così, sono colpevole anche io Vostro Onore, da domani inquadrerò meglio e farò foto ai miei compagni anche se ho paura di quello che potrei vedere e ho paura di quello che potrei sentire. Certo, a volte, anche se non metto a fuoco chi mi sta attorno, percepisco alcuni discorsi che mi fanno venir voglia di non aver alcuna prospettiva. Credo che questo abbia scatenato l'inizio della mia voglia di cecità, della mia noncuranza verso i miei compagni danzatori: è la mia giustificazione forse, ma è abbastanza? La mia non-speranza salverà il mio mondo dall'ignoranza?

No, da domani farò sentire la mia voce e se un seme d'odio si insinuerà nelle mie orecchie proverò a scacciarlo, se sentirò discorsi in bianco o nero proverò ad ingrigirli, perchè lì in mezzo risiede il mondo.

Ed in prospettiva di un futuro migliore, spero e prego, che le vostre voci abbiano voglia di unirsi alla mia e creare un'onda d'urto in grado di scuotere quel flusso danzante e far diventare quella danza del ventre una baraonda disordinata, dove ognuno possa suonare liberamente ogni strumento.

Dove i musicisti dilettanti possano guardare i professionisti e far sentire

il loro ritmo, ognuno con la sua dolce nenia, da dovunque arrivi.

Dove ci siano microfoni per tutti e reali prospettive future per quelli che in un futuro migliore ci sperano ancora.

Spetta a noi giovani risvegliare i grandi del mondo, eppure noi non siamo nati da loro? Tocca a noi dar loro una nuova prospettiva, e se non ci prenderanno sul serio allora lasciateli muovere il ventre nella loro stanza bianche o nere.


Samuele Toro


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